Valle
Traversa del Campo
La valle del Monte Cifalco sorge a 370 metri sul livello del mare a circa 2,4 chilometri a Nord da Sant’Elia Fiumerapido e si estende per un’area di circa 0,8 chilometri quadrati. Essa, formatasi nelle ere glaciali, si congiunge a Nord-Est con una vallata di origine fluviale che gradualmente diminuisce di quota e conduce alla località Campo. La valle, un tempo ricoperta completamente di bosco, è nascosta da una serie di colline (Montelungo, Mandre, Carpine, Campopiano e Castello) che la circondano tutt’attorno e la rendono quasi invisibile dalla vallata sottostante. A Sud-Est termina nella zona di Santa Maria Maggiore e a Sud nella zona della Petrosa mentre a Sud-Ovest dell’abitato si trova il bosco del Colsalera e ad Est la zona Vigne e Ortorosso1.
Monte Cifalco è la montagna che sovrasta la valle, la sua cima più alta raggiunge i 930 metri di altitudine ed è affiancata da una serie di sottocime che gli conferiscono un aspetto ondeggiante. I suoi versanti sono ricoperti da boschi formati da alberi caduchi e sempreverdi come la quercia, il leccio, il pino, l’abete e il cipresso mentre in basso ci sono una serie terrazzamenti con uliveti. Sul retro della montagna a quota 660 metri sorge la località di Cese e sul versante posteriore della montagna si trova la diga. Lungo il corso della Storia questo monte è stato il luogo di preghiera dell’eremita San Bartolomeo il Giovane, discepolo di San Nilo e poi il punto di osservazione delle armate tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale.
La sorgente di Valleluce è situata a 344 metri di altitudine, a 1 chilometro di distanza dall’incrocio di Via del Campo con Via San Bartolomeo e Via dell’Acquedotto Romano. Da qui ha origine il Rio Valleluce, l’affluente del fiume Rapido, il quale attraversando i boschi scende a valle passando per la località di Santa Maria Maggiore per poi incontrarsi con il fiume principale nella zona “Cartiera” a Sant’Elia Fiumerapido. Un tempo la sorgente raccoglieva anche le acque provenienti da Vaccareccia, per questo infatti in passato il rio era chiamato “Rio Vaccarecce”. Il corso d’acqua della sorgente ha sempre avuto un ruolo di grande importanza per gli abitanti di Valleluce, addirittura dal I secolo d.C. alimentava il condotto dell’Acquedotto Romano e dal Settecento alimentava i mulini costruiti lungo il suo percorso.
Valleluce gode di un clima più o meno mite durante il corso delle stagioni. Grazie al Monte Cifalco e alle colline circostanti, la valle è difesa a Nord dalle correnti fredde di Tramontana, a Nord-Ovest dalle correnti di Maestrale e a Sud dalle correnti di Ostro2. Rispetto alle località limitrofe, la temperatura a Valleluce ha solitamente una differenza che va dai 3 ai 5 gradi centigradi circa. Nelle stagioni fredde l’aria della valle rimane limpida e priva di nebbia, diversamente dalla valle del Cassinate che rimane coperta dalla nebbia dal mattino fino alle ore del pomeriggio. In inverno raramente cade la neve e si godono spesso tiepide giornate di sole mentre in estate il caldo si avverte più tenue e le serate sono piacevolmente fresche.
Il paese si trova su un altopiano ai piedi del Monte Cifalco sul lato Nord-Ovest della vallata. Il centro abitato si estende principalmente lungo il lato Ovest fino all’entrata della valle a Sud. I vari gruppi di abitazioni sparsi in tutta la valle sono affiancati da aree incolte, alberate o destinate alla coltivazione della vite o di altri alberi da frutto. Al centro del paese gli edifici vecchi e quelli nuovi si alternano lungo una fitta ramificazione di vicoli. Diverse strutture vengono rinnovate o ricostruite ancora oggi, eppure negli anni il paese ha mantenuto la sua forma quasi invariata. Il nome di Valleluce deriva molto probabilmente da Vallis Luci, ovvero “valle di boschi”3. Il lucus era per i Romani il bosco sacro dedicato alle loro divinità nel quale si svolgevo feste e riti pagani4.