Acquedotto Romano
Rudere di un muro di sostegno
Tesoro di ingegneria antica sopravvissuto nei secoli.
L’Acquedotto Romano venne eretto tra il 43 e il 54 d.C. sotto l’impero di Tiberio Claudio nell’attuale località Campo con lo scopo di portare l’acqua della sorgente all’antica città romana di Casinum. Esso venne costruito secondo i dettami architettonici di Vitruvio, utilizzando paramenti murari come l’opus cæmenticium (opera cementizia), formato da pareti di pietre regolari assemblate con una malta fatta di calce e sabbia di fiume, e l’opus incertum (opera incerta), costituito da pietre di forma irregolare1.
Il condotto, lungo 22 chilometri, usava un sistema di conduzione a pressione che permetteva all’acqua di scorrere in maniera costante. Nonostante le numerose fonti visive e scritte, è difficile ancora oggi stabilire, tra tutti i nomi rivenutaci e le varie ipotesi, chi ha commissionato e chi ha progettato e realizzato questo capolavoro di ingegneria antica. Presso la sorgente sono ancora ben visibili e ben conservati i condotti, i pozzi e un grande serbatoio nascosti tra la vegetazione1.
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